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Cosa sono i server DNS?

Tempo di lettura: 6 minuti

Un server DNS è un server che contiene un database di indirizzi IP pubblici e i relativi nomi host associati e, nella maggior parte dei casi, serve a risolvere o tradurre tali nomi comuni in indirizzi IP come richiesto. I server di questo tipo comunicano tra loro utilizzando protocolli speciali. Ma vediamo nei prossimi paragrafi, nello specifico, cosa sono i server DNS.

In termini più facili da capire un server tale è il dispositivo che permette che www.net-informatica.it sia la url visualizzata nel browser al posto dell’ indirizzo IP numerico che è in realtà.

Perché utilizzare e cosa sono i server DNS?

Questa domanda può essere risolta con un’altra domanda: è più facile ricordare 5.88.42.148 o www.net-informatica.it ? La maggior parte di noi direbbe che è molto più semplice ricordare una parola come net informatica invece di una stringa di numeri.

È vero anche il contrario, mentre noi come umani possiamo capire meglio le parole nell’URL molto più facilmente dei numeri di indirizzo IP, altri computer e dispositivi di rete comprendono solo l’indirizzo IP.

Pertanto, si dispone di server DNS perché non vogliamo solo utilizzare nomi leggibili dall’uomo per accedere ai siti Web, ma i computer devono utilizzare gli indirizzi IP per accedere ai siti Web.

Il server DNS è quel traduttore tra il nome host e l’indirizzo IP.

Server DNS

I server DNS corrispondono ai nomi di dominio ai loro indirizzi IP associati. Quando si digita un nome di dominio nel browser, il computer contatta il server DNS corrente e chiede quale indirizzo IP è associato al nome di dominio. Il computer si collega quindi all’indirizzo IP e recupera la pagina Web corretta per te.

I server DNS che si utilizzano sono probabilmente forniti dal provider di servizi Internet (ISP). Se sei dietro un router, il tuo computer potrebbe utilizzare il router stesso come server DNS, ma il router sta inoltrando richieste ai server DNS del tuo ISP.

I computer memorizzano le risposte DNS localmente, quindi la richiesta DNS non si verifica ogni volta che ci si connette a un determinato nome di dominio che si è già visitato. Una volta che il computer ha determinato l’indirizzo IP associato a un nome di dominio, lo ricorderà per un periodo di tempo, il che migliora la velocità di connessione saltando la fase di richiesta DNS.

Malware e Server DNS

È sempre importante proteggersi con un programma antivirus . Una delle ragioni è che un malware può attaccare il tuo computer modificando le impostazioni del server DNS. Se un malware ha modificato le impostazioni del server DNS (cosa che può succedere dietro le quinte a tua insaputa), inserire un URL per esempio della tua banca potrebbe portarti a un sito Web completamente diverso o, più importante, a un sito web che assomiglia al tuo sito web ma non lo è. Questo sito di finte banche potrebbe sembrare esattamente come quello reale, ma invece di consentire l’accesso al tuo account, potrebbe semplicemente registrare il tuo nome utente e la password, dando agli scammer tutte le informazioni di cui hanno bisogno per accedere al tuo conto bancario.

Di solito, tuttavia, il malware che dirotta i server DNS in genere reindirizza i siti web più popolari a quelli che sono pieni di pubblicità o siti Web di virus contraffatti che ti fanno pensare di dover acquistare un programma per pulire un computer infetto.

Ci sono due cose che dovresti fare per evitare di diventare una vittima di questi attacchi. Il primo consiste nell’installare un programma antivirus in modo che i programmi dannosi vengano catturati prima che possano causare danni. Il secondo è essere consapevoli di come appare un sito web. Se è leggermente diverso da come appare di solito o stai ricevendo un messaggio di “certificato non valido” nel tuo browser, potrebbe essere un segno che sei su un sito Web di imitazione.

Alcuni virus e altri programmi malware possono modificare il server DNS predefinito in un server DNS gestito da un’organizzazione malevola o scammer. Questo server DNS dannoso può quindi indirizzare i siti Web più diffusi a indirizzi IP diversi, che potrebbero essere gestiti da scammer.

Ad esempio, quando ti connetti a facebook.com mentre usi il server DNS legittimo del tuo provider di servizi Internet, il server DNS risponderà con l’effettivo indirizzo IP dei server di Facebook.

Tuttavia, se il computer o la rete sono indirizzati a un server DNS malevolo impostato da un truffatore, il server DNS dannoso potrebbe rispondere interamente con un indirizzo IP diverso. In questo modo, è possibile che tu possa vedere “facebook.com” nella barra degli indirizzi del tuo browser, ma potresti non essere effettivamente sulla vera facebook.com. Dietro le quinte, il server DNS malevolo ti ha indirizzato verso un indirizzo IP diverso.

Per evitare questo problema, assicurati di utilizzare buone applicazioni antivirus e antimalware. È inoltre necessario controllare i messaggi di errore dei certificati sui siti Web crittografati (HTTPS). Ad esempio, se provi a connetterti al sito web della tua banca e vedi un messaggio di “certificato non valido”, ciò potrebbe significare che stai utilizzando un server DNS dannoso che ti indirizza a un sito Web fasullo, che sta solo fingendo di essere il tuo banca.

Il malware può anche utilizzare il file host del computer per sovrascrivere il server DNS e indicare determinati nomi di dominio (siti Web) in altri indirizzi IP. Per questo motivo,  Windows 8 e 10 impediscono agli utenti di puntare su facebook.com e altri nomi di dominio popolari su indirizzi IP diversi per impostazione predefinita .

Ulteriori informazioni sui server DNS

Nella maggior parte dei casi, due server DNS, un server primario e uno secondario, vengono automaticamente configurati sul router e / o sul computer quando ci si connette all’ISP tramite DHCP . È possibile configurare due server DNS nel caso in cui uno di essi dovesse fallire, dopodiché il dispositivo ricorrerà all’utilizzo del server secondario.

Mentre molti server DNS sono gestiti da fornitori di servizi Internet e sono destinati ad essere utilizzati solo dai loro clienti, sono disponibili anche diversi accessi pubblici. Alcuni server DNS possono offrire tempi di accesso più veloci di altri, ma si basano unicamente sul tempo impiegato dal dispositivo per raggiungere il server DNS. Ad esempio, se i server DNS del proprio ISP sono più vicini di quelli di Google, è possibile che gli indirizzi vengano risolti più rapidamente utilizzando i server predefiniti dall’ISP anziché con un server di terze parti.

Se riscontri problemi di rete in cui sembra che nessun sito Web verrà caricato, è possibile che si sia verificato un problema con il server DNS. Se il server DNS non è in grado di trovare l’indirizzo IP corretto associato al nome host inserito, il sito Web non verrà caricato. Anche in questo caso, i computer comunicano tramite indirizzi IP e non nomi host: il computer non sa cosa si sta tentando di raggiungere, a meno che non possa utilizzare un indirizzo IP.

Le impostazioni del server DNS “più vicine” al dispositivo sono quelle ad essa applicate. Ad esempio, mentre l’ISP potrebbe utilizzare un set di server DNS che si applicano a tutti i router ad esso collegati, il router potrebbe utilizzare un set diverso che applicherà le impostazioni del server DNS a tutti i dispositivi collegati al router. Tuttavia, un computer collegato al router può utilizzare le proprie impostazioni del server DNS per ignorare quelle impostate dal router e dall’ISP; lo stesso si può dire per tablet , telefoni, ecc.

Abbiamo spiegato sopra come i programmi maligni possono assumere il controllo delle impostazioni del server DNS e sostituirli con server che reindirizzano le richieste del tuo sito web altrove.

DNS Root Server

Ci sono un certo numero di server DNS situati all’interno della connessione dei computer che chiamiamo internet. I più importanti sono 13  root server DNS  che memorizzano un database completo di nomi di dominio e i relativi indirizzi IP pubblici associati.

Questi server DNS di livello superiore sono denominati da A a M per le prime 13 lettere dell’alfabeto. Dieci di questi server sono negli Stati Uniti, uno a Londra, uno a Stoccolma e uno in Giappone.

Sapevi che potresti essere collegato a facebook.com e vedere facebook.com nella barra degli indirizzi del tuo browser, pur non essendo effettivamente collegato al vero sito Web di Facebook? Per capire perché, devi conoscere un po ‘di DNS.

DNS sta per “Domain Name System”. I server DNS traducono gli indirizzi Web (come www.howtogeek.com) nei loro indirizzi IP (come 23.92.23.113) in modo che gli utenti non debbano ricordare stringhe di numeri per ogni sito Web che desiderano visitare. Il Domain Name System (DNS) sostiene il web che usiamo ogni giorno. Funziona in modo trasparente in background, convertendo nomi di siti Web leggibili da umani in indirizzi IP numerici leggibili da computer. DNS fa questo cercando le informazioni su un sistema di server DNS collegati attraverso Internet. Tuttavia, diversi server DNS possono comportarsi diversamente in termini di velocità e sicurezza. Quindi, diamo un’occhiata a come funziona il DNS e cosa puoi fare per assicurarti che funzioni al meglio per te.

Perché potresti voler utilizzare server DNS di terze parti

Come detto sopra, probabilmente stai utilizzando i server DNS predefiniti del tuo ISP. Tuttavia è possibile utilizzare server DNS gestiti da terzi . Due dei più popolari server DNS di terze parti sono OpenDNS  e Google Public DNS .

In alcuni casi, questi server DNS potrebbero fornire risoluzioni DNS più veloci, velocizzando la connessione la prima volta che ci si connette a un nome di dominio. Tuttavia, le differenze di velocità effettive visualizzate variano a seconda di quanto sei lontano dai server DNS di terze parti e dalla velocità dei server DNS del tuo ISP. Se i server DNS del tuo ISP sono veloci e ti trovi lontano dai server di OpenDNS o di Google DNS, potresti riscontrare risoluzioni DNS più lente rispetto a quando utilizzi il server DNS del tuo ISP.

OpenDNS fornisce anche il filtro del sito web opzionale. Ad esempio, se attivi il filtro, l’accesso a un sito web pornografico dalla tua rete potrebbe comportare la visualizzazione di una pagina “bloccata” al posto del sito web pornografico. Dietro le quinte, OpenDNS ha restituito l’indirizzo IP di un sito Web con un message “bloccato” invece dell’indirizzo IP del sito web pornografico, sfruttando il modo in cui DNS opera per bloccare i siti Web.

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I vantaggi del backup remoto

Tempo di lettura: 3 minutiPer backup s’intende quel processo di conservazione dei dati e delle applicazioni principali di un dispositivo, attraverso il salvataggio di una copia degli stessi in una sede virtuale diversa da quella dove risiedono i file originali. Più propriamente, per Remote Backup va inteso quel servizio software che si fa carico di effettuare un backup automatico dei dati contenuti in un Server o in un computer, al fine di trasferirne una copia a uno o più poli di archiviazione dislocati geograficamente altrove. In altre parole, si tratta di creare un doppione dei files che si desidera salvare, per trasferirne il contenuto in una sede più sicura da quella dove hanno avuto origine.

Ecco perché è importante eseguire il backup remoto

La rilevanza del backup remoto risiede anzitutto nell’idea di proteggere i propri dati da eventi critici che possono deturparne il contenuto. Calamità naturali, guasti al sistema o attacchi hacker potrebbero distruggere irrimediabilmente le copie conservate in locale. Utilizzare un backup remoto significa avere modo di tutelare il salvataggio di dati principali di organizzazioni che hanno sedi in più luoghi distanti tra di loro. In questo modo, infatti, è possibile eseguire un salvataggio delle informazioni desiderate tramite internet, salvaguardando quella unicità di sistema necessaria ad una gestione centralizzata dei files attraverso regole prestabilite.

Com’è noto, sono moltissime le aziende che hanno bisogno di custodire le informazioni in uno spazio terzo virtuale, al quale è possibile accedere attraverso un dispositivo connesso ad internet. Se così non fosse, le attività che nascono e si svolgono interamente online, come gli ecommerce, sarebbero costretti ad un trasferimento fisico dei dati e rischierebbero di dover subire la totale indisponibilità dei propri servizi, non potendone offrire la loro erogazione.

Il backup remoto è semplice, sicuro e funzionale

Sin dal funzionamento del processo di backup è possibile rintracciarne l’utilità: il salvataggio dei files viene svolto con la cadenza regolare stabilita dall’utente. La procedura è molto semplice e può essere svolta facilmente. Ogni sistema di host che vuole sottoporsi a backup necessita della previa installazione di un software. Alla data programmata, l’agent esegue la copia dei dati host sulla base dei parametri di configurazione prescelti e ne salva il contenuto nella destinazione assegnata. Al salvataggio segue spesso la compressione e soprattutto la crittografia delle informazioni. In questo modo lo spazio necessario all’archiviazione viene ridotto e l’accessibilità ai files viene resa molto più complessa. Gli spazi di archiviazione accessibili da remoto permettono di poter utilizzare i dati solo a chi possiede le credenziali di login.

Tutti i vantaggi del backup remoto

I vantaggi di utilizzare un backup remoto possono essere sintetizzabili come segue. Protegge i sistemi IT. Le aziende che fondano la propria attività sull’uso di sistemi IT con il backup remoto trovano la giusta soluzione per proteggere adeguatamente i propri dati. La pianificazione di salvataggio consente di definire una personale strategia di Disaster Recovery, evitando la pericolosa perdita di dati con conseguenti interruzioni di servizi che potrebbero causare danni economici o di reputazione. Offre praticità. Rispetto ai sistemi di backup tradizionali, basati sul salvataggio in nastro e successivo trasferimento fisico, i backup remoti che si svolgono online sono automatici e garantiscono:

  • una gestione dei dati semplificata,
  • un trasferimento veloce e frequente delle informazioni in un luogo sicuro,
  • più sicurezza rispetto al salvataggio su supporto fisico che può essere danneggiato,
  • l’uso dei sistemi in cloud.

È un sistema efficiente. I software di backup remoto rendono disponibili i dati che sono stati salvati sul dispositivo utilizzato, che può essere un pc, un notebook, un tablet o uno smartphone. Essi permettono in concreto di rispondere a domande come queste: Dove ho messo quel file? Dove vanno a finire i miei dati se il mio pc si guasta? Come faccio a condividere file molto grandi o sensibili? Si può condividere un’intera cartella?

Ecco quattro motivi per scegliere il backup remoto

1) Il backup remoto è semplice da implementare e da gestire

  • ogni utente può registrarsi per avere accesso autonomo ai dati,
  • è un sistema pienamente compatibile con le policy e le abitudini già in uso nella propria infrastruttura IT,
  • gli investimenti in infrastruttura IT che sono stati fatti vengono mantenuti inalterati.

2) È intuitivo per tutti gli utenti

  • l’interfaccia d’uso del sistema di backup remoto è intuitiva e familiare,
  • per effettuare un backup non serve alcuna formazione per l’utente,
  • i dati si recuperano con semplicità,
  • i files e le cartelle si condividono facilmente.

3) Migliora la struttura IT

  • fa risparmiare sulla struttura di storage,
  • fa guadagnare tempo,
  • è veloce rispetto al backup tradizionale.

4) Rappresenta una soluzione adatta a tutti

  • gli utenti possono accedere ai dati da qualsiasi parte, in qualunque momento con qualsiasi dispositivo,
  • non bisogna gestire alcun dispositivo in particolare,
  • si elimina il fastidioso messaggio “Memoria insufficiente”,
  • preserva dalle cancellazioni accidentali,
  • non si fa più alcuna confusione tra le versioni successive di uno stesso file, perché le modifiche vengono salvate in automatico, pur tenendo traccia delle versioni precedenti per un tempo indefinito.

In considerazione dei vantaggi sopracitati e della possibilità di espandere il proprio spazio di memoria virtualmente senza limiti, ci sembra che il backup remoto possegga tutti i requisiti per essere considerato un sistema estremamente utile.

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Server di posta interno e server di posta esterno

Tempo di lettura: 3 minutiPer inviare e ricevere email è necessario che un server si occupi del loro smistamento da e verso il nostro computer. La stragrande maggioranza del traffico mail è gestito da server esterni, che siano Gmail o Tiscali, o quello collegato al nostro dominio privato o aziendale. Esistono però situazioni in cui può convenire ospitare nella propria azienda (o casa) il server che si occupa delle nostre mail. È da notare che in questo caso il sito web con lo stesso dominio delle mail può restare ospitato su un server esterno.

Alta affidabilità ma scarsa sicurezza dei server esterni

Gmail, il più grande servizio di posta elettronica al mondo, è l’esempio perfetto di affidabilità quasi assoluta. Non solo i server di Gmail sono ospitati in gigantesche webfarm in ambienti controllati, ma sono anche duplicati sia all’interno delle webfarm sia in differenti luoghi attorno al mondo. Nessuno sa di preciso quale sia la ridondanza di Google/Gmail, ma alcuni esperti ritengono che un singolo indirizzo email possa far conto su non meno di cinque server.

È però noto che Google ha la facoltà di ‘leggere’ le nostre mail, ovvero ricavarne informazioni commerciali utili basandosi sui loro contenuti. Ed è altrettanto noto che i servizi segreti americani hanno accesso pressoché illimitato ai contenuti delle mail che transitano sul territorio USA. In ogni caso la privacy è l’ultima cosa che Google e società analoghe sono in grado e vogliono garantire.

l server interno

Alcuni servizi email, come Freenet in Germania, garantiscono che i loro server sono protetti da sguardi indiscreti, e che la parte gratuita del loro servizio è finanziata solo da invii pubblicitari e non dalla lettura sia pure automatizzata della posta. È probabile che sia vero, tuttavia un’azienda che abbia necessità del massimo della riservatezza potrà considerare di gestire totalmente in proprio il traffico email, in particolare quello intranet: lo scambio cioè di messaggi tra diverse postazioni interne all’azienda stessa, anche se magari collocate in città differenti.

Con un server esterno, un messaggio al vicino di scrivania può anche fare il giro del mondo prima di essere consegnato. Un’alternativa è la criptazione dei messaggi, che utilizza protocolli di sicurezza simili a quelli in uso quando ci colleghiamo al sito di una banca. Gli specialisti ritengono che in tal caso nessuno possa leggere le mail, ma per una protezione efficace anche posta elettronica proveniente dall’esterno dell’azienda dovrebbe essere criptata.

Costi elevati

Un server di posta esterno ha costi quasi inesistenti. Il servizio mail è fornito come parte del pacchetto quando si acquista un dominio in hosting, e se sono necessari servizi accessori come la possibilità di ricevere grossi allegati o un numero illimitato di indirizzi, il costo aggiuntivo è relativamente basso, nell’ordine di pochi euro all’anno. Un server interno è tutta un’altra faccenda.
La parole chiave sono ridondanza e sicurezza fisica: computer, alimentazioni, gruppi di continuità, linee ADSL (con IP fisso), ecc. devono essere duplicati e dotati di sistemi automatici di subentro immediato in caso di guasti. I computer usati come server non differiscono strutturalmente da un qualsiasi computer venduto in un centro commerciale, ma hanno componentistica pensata per un uso professionale 24 ore al giorno 365 giorni all’anno: componenti di prima qualità, sistemi di raffreddamento sovradimensionati, facile accessibilità a schede e a componenti sostituibili come le RAM. Per garantire la riservatezza dei dati, i server interni di posta richiedono un ambiente protetto: armadio rack blindato, un locale dedicato con sistemi antintrusione, aria condizionata sempre accesa, ecc.

Pro e contro

I servizi mail dei grandi provider hanno una affidabilità del 99,99%. Alcuni provider minori che non possono permettersi ridondanza dei server già risultano meno affidabili di un server interno, ed è cronaca di pochi anni fa il blocco di milioni di mail per un incendio in una nota webfarm italiana. Un’azienda di medie dimensioni può tuttavia sicuramente affrontare il costo di un server interno, valutabile attorno ai 3.000-5.000 euro annui, comprensivi della manutenzione periodica e dei costi di licenza nel caso si volesse utilizzare Windows. Linux è quasi gratuito, tuttavia i tempi umani di programmazione e manutenzione sono maggiori, e il risparmio sul software può essere vanificato dalle ore lavoro necessarie per la gestione. Il protocollo di posta IMAP è oggi il più diffuso e comodo, permettendo la sincronizzazione della corrispondenza tra diverse postazioni. Tuttavia risulta anche più rischioso in situazioni con affidabilità inferiore al 99% qual è quella di un server interno. L’utilizzo del vecchio protocollo pop3 con salvataggio sia su server sia sui computer del mittente e del destinatario può ridurre i rischi di perdita dati. È inoltre da ricordare che la posta certificata non è gestibile da un server di posta interno.

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Motivi per utilizzare i server in cloud

Tempo di lettura: 3 minutiIn ogni settore imprenditoriale, sono sempre di più le aziende che ricorrono all’utilizzo dei server in cloud, in particolare per velocizzare il proprio lavoro, evitare di scaricare software, magari a pagamento, e gestirli e di affidare tutti i dati e le informazioni a un dispositivo che potrebbe perdersi o danneggiarsi. Pertanto, munirsi di un sistema gestionale a cui si possa accedere in qualsiasi momento soltanto tramite una connessione internet, sta diventando sempre più importante, perché con il suo utilizzo si semplificano molte delle incombenze a carico di un’azienda, dall’organizzazione dei dati fino a tutte le informazioni inerenti alle attività svolte (produzione, gestione degli ordini o del magazzino).

Cos’è un server in cloud

Un server in cloud è uno spazio di archiviazione personale accessibile sempre, in qualsiasi momento della giornata, usando una semplice connessione internet. È un servizio ideato, essenzialmente, per ottimizzare lo sfruttamento delle performance della rete e per utilizzare al massimo la capacità dei calcolatori elettronici di cooperare per l’offerta di servizi, dando così un’elevata capienza computazionale. In parole povere, grazie ai server in cloud, si superano i limiti imposti dalla singola macchina, sia per quanto riguarda le prestazioni che per la capacità di elaborare dati, ma anche per lo spazio di archiviazione. Inoltre, grazie ai server in cloud, è possibile proteggere i dati personali e le informazioni che ogni azienda ha bisogno di avere sempre a disposizione, tenendole, nello stesso tempo, al sicuro. Grazie a un server in cloud, si avrà anche la possibilità di sincronizzare i propri file, tenendoli in un unico posto, sicuro da accessi esterni. Inoltre, l’utente potrà scaricarli in ogni momento, modificarli, aggiornarli o cancellarli e senza avere bisogno di portarsi dietro chiavette USB o hard disk esterni. Infine, il cloud consente sempre di effettuare delle copie di backup, preziose quando si tratta di dati e informazioni delicate o personali.

Come funziona un server in cloud

Il funzionamento di un server in cloud è molto semplice e intuitivo, perché una vota scelto il fornitore a cui rivolgersi, sarà sufficiente scegliere i dati di accesso e il cloud sarà a disposizione ventiquattr’ore al giorno. Ogni volta che si entrerà, si troveranno i file così come si erano lasciati, comprese eventuali modifiche o cancellazioni effettuate. L’accesso sarà, naturalmente, possibile da qualsiasi dispositivo elettronico in possesso, in modo tale che i dati e le informazioni contenute nel cloud possano essere consultate e condivise in qualsiasi momento della giornata, anche a distanza. Solitamente, la versione base viene offerta gratuitamente, ma le offerte sono sempre personalizzabili, a seconda delle necessità di ciascuno e prevedono il pagamento di un canone mensile, che varia proprio in base alle caratteristiche del servizio scelto.

Perché utilizzare un server in cloud

Uno dei principali motivi per cui molte aziende scelgono un server in cloud è la sicurezza, perché ogni dato può essere protetto e criptato tramite una password, risultando inattaccabile e indecifrabile. Inoltre, i servizi in cloud utilizzano una serie di server dislocati in luoghi diversi e segreti, dove vengono raccolti i dati personali o dell’azienda, i quali vengono divisi nei vari server, in maniera tale da non tenerli tutti insieme in un’unica posizione. In questo modo, l’unico modo per decriptarli, sarebbe di attaccare, nello stesso momento, tutti i server, ma si tratta di una possibilità molto remota. I vantaggi di utilizzare un sistema in cloud non si fermano qui, perché un altro importante aspetto da tenere in considerazione è il risparmio, mai banale quando si tratta di aziende. I costi inerenti all’acquisto, all’installazione e alla manutenzione dei diversi software gestionali necessari per conservare e proteggere i propri dati, infatti, sarebbero molto più cospicui rispetto alla scelta di un cloud. Un sistema di questo tipo è in grado di collegare ogni dato a un altro, velocizzando notevolmente i processi lavorativi e, inoltre, non prevede il pagamento di licenze e offre, anzi, possibilità di noleggio o di pagare in base all’utilizzo. Con un sistema in cloud, il risparmio potrebbe arrivare a sfiorare il 50% del budget previsto, visto che l’unica alternativa sarebbe di munirsi di server interni, con la conseguente onerosa gestione, visto che avrebbero bisogno di una costante manutenzione. Come già accennato, uno dei vantaggi dell’utilizzo di un sistema in cloud è la velocizzazione dei processi lavorativi, in quanto ogni impiegato o responsabile potrà usufruire di un server dalle prestazioni superiori che permetterà un più rapido scambio di informazioni, nonché la loro immediata consultazione. In questa maniera, i risultati potranno essere condivisi in tempo reale, anche a molti chilometri di distanza. Infine, non bisogna sottovalutare i vantaggi ambientali della scelta di un server in cloud, come ha dimostrato una ricerca della Lawrence Berkeley National Laboratory e della Northwestern University, secondo cui l’utilizzo di questo servizio comporterebbe, solo per gli Stati Uniti, un enorme risparmio energetico, addirittura dell’87%..

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4 Consigli per mettere il turbo al tuo E-Commerce

Tempo di lettura: 2 minuti

Vuoi mettere il turbo al tuo E-Commerce?

Ecco alcuni consigli utili:

Vi hanno mai detto che avere un E-commerce è poco dispendioso, è facile, richiede poche ore al giorno e basta poco per farlo funzionare?

Niente di più sbagliato.

Avere un’ attività online comporta investimenti, la gestione va seguita e curata passo per passo, ogni giorno, e comporta una mole di lavoro uguale se non maggiore di un negozio fisico, oltre a degli investimenti in pubblicità.

Cosa potete fare per cercare di migliorare il traffico verso il vostro sito web?

Ecco alcuni accorgimenti per ottimizzare al meglio il vostro e-commerce:

1.Mai sentito il detto “una bella immagine vale più di mille parole“? Vale anche e soprattutto per il Web. Infatti con l’utilizzo di immagini accattivanti, ben distribuite e magari contestualizzate avrete sicuramente un maggior riscontro. In quanti e-commerce si vede un’ immagine prodotto scontornato malamente e solo da un lato?

Cercate di inserire almeno un paio di immagini come se il vostro acquirente prendesse in mano il vostro prodotto dal vivo.

2. Non copiate le descrizioni, non solo dai vostri competitor ma, anche dai vostri produttori. Anche se vendete lo stesso prodotto. avete i diritti di riutilizzo immagini e testi, cercate di reinventarvi i contenuti e di essere originali, utilizzando ovviamente le parole chiave.

Ricordate che Google sulla duplicazione non perdona.

3. Inserite la possibilità di scrivere recensioni. Se il vostro prodotto è di qualità perchè non far diventare il vostro stesso cliente promotore della vostra azienda a costo zero? Certo c’è il rischio di ottenere recensioni negative ma questo può indirizzarvi a delle modifiche e può aiutarvi a correggere il tiro.

4. Curate gli url (indirizzo web) dei vostri prodotti. Un prodotto con un url come nomedelsito.com/product=12232333.it non avrà mai risalto quanto nome_sito.com/nome_categoria/scarpe/adidas-max.

Questo vi è utile anche e soprattutto per il posizionamento su Google.

In conclusione più curate il vostro e-commerce, più aiuterete Google a trovarvi e a posizionarvi.
Allora cosa aspettate?
E’ tempo di mettersi all’opera per mettere il turbo al vostro negozio on line

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Smartworking e aziende: come creare una rete sicura

Tempo di lettura: 3 minutiSpesso si sente parlare dello smart working, definito anche lavoro agile: una tipologia di lavoro in cui, attraverso il supporto di vari strumenti tecnologici, è possibile svolgere delle attività lavorative direttamente da casa propria. Da un punto di vista preliminare, lo smart working rappresenta una nuova frontiera del lavoro; già da qualche tempo, infatti, si sta diffondendo sempre di più il numero di persone che scelgono di lavorare da casa, grazie alla possibilità di organizzare il proprio lavoro in perfetta autonomia, e senza vincoli obbligatori. Previo infatti un accordo tra un’azienda e un lavoratore, è possibile organizzare il proprio lavoro da casa, grazie al supporto di strumenti tecnologici appositi.

Gli elementi dello smart working

L’ordinamento italiano, dal punto di vista giuridico, ha definito lo smart working come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.” Dunque vengono a cadere tutti quei crismi che da sempre hanno costituito dei cardini imprescindibili del mondo del lavoro.

Grazie quindi ad un accordo tra le parti, ad una migliore gestione del proprio tempo, all’impiego di ambienti più funzionali per i propri dipendenti, si vengono a configurare delle modalità completamente nuove, che migliorano il flusso del lavoro e ne ampliano il mercato. Tra i vari strumenti citati, però, ce n’è uno indispesanbile: il computer.

Difatti, lo smart working, può essere effettuato grazie al sostegno di tutti quelli che sono gli strumenti tecnologici.

Cresce lo smart working, crescono i rischi ma…

Come in un’equazione quasi perfetta, così come cresce lo smart working, crescono anche i rischi che da esso derivano. Difatti, l’impiego dello smart working, presuppone un ampliamento della rete non indifferente, facendo in modo che anche i rischi che derivano da questo ampliamento vanno ad aumentare. Ma esistono dei modi per poter lavorare in tranquillità, senza dover necessariamente mettere alla prova i sistemi di sicurezza?

Come fare per navigare in sicurezza: gli strumenti a disposizione

Grazie a degli accurati studi, quindi, è possibile mettere in pratica una serie di accorgimenti per poter porre in essere lo smart working, senza tuttavia mettere a rischio la propria sicurezza informatica. E’ fondamentale, infatti, unire l’utile al dilettevole: se da un lato lavorare da casa ha i suoi vantaggi, è anche vero che bisogna tenere conto di tutti i crismi concernenti la sicurezza proprio come se ci si trovasse in ufficio, cercando di adottare quelle che sono le strategie più opportune e consone per poter garantire un ambiente di lavoro sicuro e al riparo da eventuali attacchi informatici. Tutto questo è possibile grazie ad una serie di accorgimenti:

  • aggiornare i propri dispositivi è la prima mossa da fare: sebbene possa essere davvero tediante aspettare che gli aggiornamenti vengano dapprima scaricati e poi installati, è fondamentale fare in modo che le proprie apparecchiature informatiche abbiano il sistema operativo aggiornato, in modo da scongiurare quelli che possono essere attacchi contro le vulnerabilità dettate da un sistema operativo obsoleto;
  • utilizzare la mail con giudizio può sembrare una frase scontata, tuttavia costituisce una delle basi da cui partire. Le mail, infatti, sono terreno fertile per tanti malintenzionati, i quali nascondono, all’interno di fittizi link, dei virus o dei malware che si infiltrano in un solo click all’interno del computer, creando così seri danni. E’ importante, al fine di scongiurare questa tipologia di danni, evitare assolutamente di aprire una mail il cui mittente risulta sconosciuto.
  • una migliore gestione degli accessi: ciò significa, in maniera pratica, prediligere password complicate, inserire autenticazione a due fattori ovunque, e soprattutto cercare di evitare quanto più possibile la ripetizione di una stessa password per più account. Ciò significa che ogni account dovrebbe avere una sua specifica password, in modo da blindare quanto più possibile la propria privacy e la propria sicurezza;
  • installare anti-malware ed anti-virus può sembrare un qualcosa di banale e di scontato; tuttavia, non tutti hanno la versione più recente del proprio anti-virus. Questo potrebbe portare ad una serie di problematiche di vario genere, tra cui per esempio, l’attacco indesiderato da parte di spammer oppure hacker. Avere quindi la versione più recente del proprio anti-virus sarà utilissimo per lavorare in tranquillità;
  • utilizzare dei punti di accesso sicuri è un’altra precauzione di cui tener conto: grazie, infatti, all’utilizzo di accessi sicuri, si andranno a scongiurare quelli che sono eventuali attacchi, grazie anche all’uso di reti private virtuali.

Smart working: si può fare o no?

Sicuramente lo smart working sta acquisendo, giorno dopo giorno, un’importanza sempre più tangibile; grazie infatti alla possibilità di poter gestire i propri orari, di non avere precisi vincoli lavorativi ma di avere più che altro dei target da portare a termine, fanno di questa tipologia di lavoro un’opzione che diventa giorno dopo giorno sempre più allettante, grazie alle innumerevoli opportunità che esso offre.

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Quali sono i segreti per progettare pagine di destinazione perfette?

Tempo di lettura: 4 minuti

Le pagine di destinazione sono utilizzate per convertire visitatori precedentemente sconosciuti in lead riconoscibili.

La conversione dei lead inizia quando i visitatori fanno clic su un invito all’azione che li indirizza direttamente alla pagina di destinazione.

Una volta lì, inseriscono le informazioni di contatto come il nome e l’e-mail nei campi designati e, quindi, diventano ciò che è noto come lead. Dopo aver compilato il modulo, i visitatori vengono reindirizzati a una pagina di ringraziamento che consegna l’offerta menzionata in precedenza, come un abbonamento o un acquisto.

Come funzionano le pagine di destinazione?

Puoi pensare alle pagine di destinazione come rappresentanti di vendita che raccolgono le informazioni relative ai potenziali clienti.

Ciò consente agli imprenditori di creare e mantenere relazioni con i propri lead, mentre i rappresentanti di vendita si concentrano sui contatti che si qualificano di più.

Le pagine di destinazione e la generazione di lead non possono essere completate senza un modulo. Utilizzando le informazioni raccolte dai moduli, puoi facilmente modificare le tue pagine di destinazione esistenti per renderle più efficienti ed aumentare la generazione di lead.

Come posso creare una pagina di destinazione efficace?

Quando si tratta di tassi di conversione, si dovrebbe mirare a colpire il segno per un buon 20%.

Ciò significa che, tra tutte le persone che vengono indirizzate verso la tua pagina di destinazione, il 20% dovrebbe eventualmente compilare il modulo e fornire le informazioni.

Tieni presente che il processo di conversione si verifica durante tutte le fasi del percorso dell’acquirente, quindi assicurati di tenerlo presente.

Indipendentemente dalla fase in cui si trova l’acquirente e dalla quantità di traffico che ricevi, cerca sempre di raggiungere il punteggio di conversione del 20% .

Le migliori pratiche utilizzate per creare pagine di destinazione efficienti includono:

  • Scrivere un titolo chiaro e orientato all’azione;

  • Spiegare chiaramente l’offerta e enfatizzare visivamente il valore;

  • Rimozione di eventuali collegamenti e menu di navigazione;

  • Rendere la lunghezza del modulo proporzionale al valore della tua offerta;

  • Utilizzando animazioni, immagini e video pertinenti;

  • Aggiunta di opzioni di condivisione dei social media .

Scrivere un titolo chiaro, fortemente orientato verso l’azione che si desidera che i visitatori eseguano è vitale per una pagina di destinazione. Assicurati di comunicare in che modo esattamente la tua offerta può aiutare i visitatori a risolvere i loro problemi e in generale a trarre vantaggio dall’opportunità.

È importante far sapere loro esattamente quello che stanno ricevendo e come potranno accedervi, che si tratti di un download, della visione di un video o del download di un eBook. Includere le parole come “download” e “guarda” nell’intestazione, nonché il tipo di offerta per consentire ai motori di ricerca di sapere di cosa tratta la pagina.

Successivamente, devi spiegare chiaramente l’importanza e il valore della tua offerta ai visitatori.

Non preoccuparti di dirgli di più sul Brand, quello può essere fatto in seguito. La spiegazione non dovrebbe essere più lunga di 1-3 frasi, con altre 1-3 frasi che descrivono come una persona può beneficiare della tua offerta.

È possibile utilizzare in grassetto, elenchi puntati e elenchi per rendere più facile per il visitatore sfogliare l’offerta.

Un altro modo per catturare e mantenere l’attenzione del visitatore è quello di rimuovere completamente i menu e i collegamenti di navigazione.

La pagina di destinazione viene utilizzata per generare lead , quindi è piuttosto importante rimuovere eventuali distrazioni che potrebbero ostacolare i tuoi sforzi. Mantieni il testo breve e leggibile e utilizza sempre un pulsante di invio di grandi dimensioni, facile da fare clic.

Infine, il modulo della pagina di destinazione dovrebbe sempre riflettere il valore della tua offerta. Ciò significa che più grande è l’offerta, più informazioni puoi chiedere in cambio.

Come già accennato, la conversione dei lead è un processo che può verificarsi durante qualsiasi fase del viaggio dell’acquirente. Che si tratti di consapevolezza, considerazione o fase decisionale, tutti possono produrre lead. Ricorda di includere immagini e video coinvolgenti e pertinenti per comunicare visivamente il valore ancora meglio.

Infine, includi i pulsanti e le icone di condivisione dei social media per rendere più facile per i visitatori diffondere le notizie della tua offerta con i loro amici e familiari, se lo desiderano.

Tipi di pagine di destinazione

A seconda degli obiettivi stabiliti per la campagna e della durata della campagna (a breve o a lungo termine), la maggior parte delle pagine di destinazione può essere suddivisa in tre categorie distinte:

1. Pagine di destinazione integrate nello stile e nell’architettura generale del sito Web.

Questi sono i più efficienti da fare in termini di contenuto, in quanto le informazioni fornite rispondono alle informazioni disponibili sul tuo sito web .

L’unico svantaggio che potresti provare con questi è che tendono a fare uno scarso lavoro quando si tratta di convertire sia i visitatori che navigano dal sito stesso sia i referrer diretti allo stesso tempo.

Inoltre, hanno bisogno di essere ottimizzati per i motori di ricerca al fine di ottenere buoni risultati.

2. Pagine di destinazione che non sono integrate nello stile e nell’architettura generale del sito web.

Queste pagine offrono una versione ridotta del contenuto standard e sono principalmente utilizzate per convertire i visitatori provenienti da una campagna pubblicitaria.

Quando si tratta di campagne a breve termine, potrebbe essere meglio creare un microsito completamente separato per ottenere i migliori risultati.

Lo svantaggio principale di questo approccio è che spesso richiede molto più sforzo e manutenzione e risulta un’esperienza utente parziale.

3. Micro-siti Web con pagine di destinazione multiple o con schede.

Questo approccio viene utilizzato per aggirare l’ovvio problema posto dal secondo approccio, che non è quello di ottenere i visitatori al punto giusto nel percorso del compratore per convertirsi effettivamente.

Se la pagina di destinazione non si comporta bene come speri, dovresti prendere in considerazione la possibilità di apportare le modifiche necessarie per migliorarla.

Assicurati che tali modifiche siano conformi alle best practice consigliate per la creazione di pagine di destinazione.

Modifica la lingua che usi , controlla se il modulo fa le domande giuste e assicurati che il modulo non sia troppo lungo, altrimenti rischi di perdere l’attenzione dei visitatori.

Inizia sempre con piccole modifiche, in modo da sapere esattamente cosa ha reso la pagina di destinazione più efficace.

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Differenze tra Magento e Prestashop

Tempo di lettura: 3 minuti

Magento: le prestazioni sono ottime, ma solo a patto che sia soddisfatto il requisito dell’hosting potente e ottimizzato.

Differenze nell’installazione

Prestashop: il processo di installazione e di configurazione è estremamente semplice anche per gli utenti meno esperti. L’importante è verificare di soddisfare tutti i requisiti necessari, come lo spazio del server sul provider di hosting o il client FTP.

Magento: l’installazione richiede un set up più avanzato e l’attivazione di diverse funzionalità, pertanto sarà necessario rivolgersi a chi possiede conoscenze tecniche di programmazione.

Numero di prodotti

il numero di prodotti da poter inserire è limitato, pertanto è l’opzione adatta agli store che non hanno in vetrina una grande quantità di prodotti. Magento: soluzione ottimale per gli e-Commerce che devono gestire un grosso catalogo di prodotti anche suddivisi in “alberi delle categorie” molto intricati.

Peculiarità nel Pannello di amministrazione

Prestashop: il backoffice, che racchiude tutte le funzionalità per la gestione del portale, ha un’interfaccia veloce e intuitiva, nonostante l’aspetto non sia molto professionale.

Magento: look molto professionale e curato, con lo svantaggio però di non essere abbastanza intuitivo per i neofiti.

Costi

Prestashop: all’inizio è completamente gratuito, ma le estensioni aggiuntive sono a pagamento, pertanto i costi col tempo possono aumentare per le successive necessità di personalizzazione. Richiedere un preventivo sito web sarà molto utile.

Magento: sono presenti due versioni: la Community Edition, che è gratuita e mette a disposizione funzioni di base, e la versione Enterprise, che è a pagamento e richiede un canone annuale non indifferente (15.550 dollari l’anno).

Caratteristiche a confronto

Prestashop

– Open source

– Buone prestazioni

– Template relativamente facili da gestire

– Meno estensioni di Magento

– Pannello di Admin facile da utilizzare

– Apprendimento immediato

– Non adatto a trattare un gran numero di prodotti

– Consigliato alle aziende medio-piccole

Magento

– Open source

– Ottime prestazioni, ma solo se installato su un hosting performante

– Gestione template piuttosto complessa

– Grande disponibilità di moduli ed estensioni

– Pannello di amministrazione professionale ma molto tecnico e complicato

– Curva di apprendimento più elevata soprattutto se non si ha dimestichezza con il framework Zend

– Adatto a gestire grandi quantità di articoli

– Adatto a grosse realtà imprenditoriali

Conclusioni

Ricapitolando, la scelta tra Prestashop e Magento non dipende da quali siano le differenze tra i due cms o da se sia oggettivamente migliore o peggiore l’uno o l’altro ma dal tipo di e-Commerce che si intende aprire. Per la sua facilità di utilizzo e la disponibilità di moduli completamente gratuiti già impostati e sufficienti a coprire le necessità basilari di un negozio online, Prestashop è la soluzione ideale per le aziende di dimensioni modeste che devono vendere un numero limitato di prodotti. Tuttavia, la gestione di database complessi e funzioni avanzate non si adatta alla sua struttura “esile” e non ottimizzata e, nonostante la semplicità ad un primo approccio, presenta notevoli difficoltà nella personalizzazione e nell’aggiunta di nuove opzioni. Per questo tipo di esigenze la soluzione è Magento, piattaforma ideale per le grandi imprese che necessitano di funzionalità più avanzate, di avere il pieno controllo sulla personalizzazione del negozio online e possono permettersi il costo di un team di sviluppatori. Se non hai ancora ben chiaro quale piattaforma per la realizzazione e-commerce scegliere, la nostra web agency specializzata in sviluppo siti web può venirti in soccorso. Contattaci per un preventivo e-commerce, saremo lieti di aiutarti.

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Magento: i moduli indispensabili

Tempo di lettura: 3 minuti

Quando si richiede lo sviluppo siti e-commerce con Magento è necessario tenere sotto controllo alcune delle estensioni che sono maggiormente richieste e che assumono il massimo livello d’importanza.

AWBlog per Magento

Spesso i clienti amano effettuare dei commenti sui diversi prodotti che vedono su un sito e-commerce ed amano alla follia scambiarsi pareri con altri clienti.


Questo genere di operazione non deve mai essere messa in secondo piano ma, al contrario, deve essere agevolata in modo tale da soddisfare completamente gli stessi clienti.


Durante lo sviluppo siti web sarà necessario richiedere anche l’inserimento di questa estensione che permette infatti di poter avere un blog che si andrà ad aggiungere al proprio portale.


Si tratta di una particolare estensione che permette ai propri clienti di conoscere dei dettagli su un prodotto, novità di quel sito e-comerce ed altri aspetti necessari relativi all’azienda.

Cash on Delivery

Non tutti i clienti che effettuano delle compere online sono dotati di conti online e altri tipi di strumenti che permettono di svolgere questo genere di operazione.


Per tale motivo risulta essere necessario offrire loro la possibilità di pagare in contrassegno.


Purtroppo Magento ha poche opzioni che possono essere configurate e proprio per questo motivo occorre effettuare una semplice richiesta quando si riceve il preventivo e-commerce relativo alla realizzazione del proprio portale, ovvero richiedere l’inserimento di Cash On Delivery.


Si parla di un modulo che consente di effettuare una configurazione perfetta della funzione di pagamento in contrassegno, che potrà a sua volta garantire la possibilità ai clienti di effettuarel’acquisto dei diversi beni proposti da quell’impresa in maniera sicura sotto ogni punto di vista.


Si parla quindi di una particolare tipologia di modulo che bisogna sfruttare e integrare durante la fase di realizzazione siti web di tipo e-commerce, in modo tale che quel portale possa essere visto come maggiormente completo e professionale da parte degli stessi clienti.

Gestire le spedizioni potrebbe essere abbastanza complesso soprattutto se si è alle prime armi.


Per questo motivo occorre fare affidamento su un modulo che si deve necessariamente inserire in modo tale che quel portale possa essere identificato come maggiormente professionale.


Si tratta di Multiple Table Rates Extention, che permette ai proprietari di quel portale e-commerce di poter effettivamente gestire nel migliore dei modi le diverse tipologie di spedizioni.


Questo modulo di Magento, che deve essere preso in considerazione durante la fase di realizzazione e sviluppo siti e-commerce, permette di avere un portale col quale si potrà lavorare sulle diverse spedizioni.


Questo significa che si potranno creare delle bolle di spedizione dettagliate suddivise per tipologie di merci, peso e destinazione, rendendo quindi maggiormente semplice riuscire ad offrire ai propri clienti un servizio di invio delle merci perfetto sotto ogni punto di vista.


Sarà quindi opportuno procedere in questo particolare modo attento e preciso in maniera tale che si possa essere sicuri del fatto che il proprio e-commerce possa essere visto come ottimo sotto il profilo della logistica, in particolar modo delle spedizioni, che verranno effettuate in maniera ottimale.

Altri due moduli per la realizzazione siti web

Infine bisogna anche prendere in considerazione altri due moduli di Magento che sono da integrare durante lo sviluppo e-commerce affidato all’assistenza informatica .


Il primo di questi prende il nome di Pacchetto Lingua Italiana, il quale permette ai titolari del sito di poter conoscere tutte le funzioni in lingua italiana, evitando quindi l’eventuale situazione negativa di compiere manovre poco corrette a causa di una conoscenza superficiale dell’inglese.

 

Inoltre il codice fiscale, altro modulo, deve essere presente in quanto questo deve essere presente nelle fatture che vengono emesse.


Anche in questo caso è opportuno richiedere l’inserimento di questo modulo indispensabile per Magento

 
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Confronto tra Prestashop e Magento: quale preferire?

Tempo di lettura: 3 minuti

Per realizzare un e-commerce c’è da scegliere la piattaforma tecnica sulla quale andrà sviluppato il proprio progetto. La scelta della piattaforma non sarà ciò che determinerà il successo del progetto, ma saranno le attività di analisi del mercato a monte e di marketing a valle. La piattaforma rappresenta però il supporto tecnico necessario per la vendita online; questa ha il compito di garantire nel tempo di essere scalabile, modulare, di offrire una serie di vantaggi che sia duraturi e non restrittivi col passare del tempo, confrontiamo quindi due tra i maggiori cms al mondo: Prestashop e Magento, cercando di capire quale dei due preferire.

Tipologia di piattaforme CMS

Esistono diverse tipologie di piattaforme e-commerce. Le piattaforme open source, o anche definite CMS (Contenent Management Sistem) sistema della gestione dei contenuti, sono dei software sviluppati da parsone di tutto il mondo, infatti sono gratuite e modificabili a seconda di ogni esigenza. Queste di dividono in due categorie: dedicati e plugin. Dedicati: nascono proprio per poter essere utilizzati per l’e-commerce ed è il caso di Magento e Prestashop che detengono circa il 90% del mercato. Sono piattaforme open-source aperte a tutti che vanno costantemente aggiornate.

Accanto a queste ritroviamo le CMS plugin, che sono piattaforme che non nascono per l’e-commerce ma grazie a degli elementi integrativi vengono adattati alla vendita on-line.
Ovviamente tra le due meglio scegliere una piattaforma dedicata, come Magento o Prestashop, in quanto per quanto possa esser ben sviluppato il plugin presenta sempre dei limiti non essendo un tipo di piattaforma nata per la vendita online. Ci sono poi le piattaforme proprietarie: sono agenzie che hanno sviluppato una propria piattaforma, e la qualità della stessa dipende da come è stata sviluppata. Le piattaforme open source sono dei software molto complessi che oltre un certo limite diventa poco conveniente modificarlo, mentre le piattaforme proprietarie permettono delle modifiche ad hoc per ogni situazione.

Le piattaforme open source

Le piattaforme CMS open source sono delle piattaforme permettono di realizzare un e-commerce stabile, duraturo e solido. Queste piattaforme vantano di team di sviluppo enormi che propongono un modulo prestabilito che può costare molto poco o addirittura essere gratuito.

Secondo le statistiche di Ahead Works, che è una società americana che si occupa di realizzare sistemi e soluzioni per le piattaforme CMS, quelle più utilizzate sul mercato sono principalmente sono appunto Magento e Prestashop. Di seguito andremo ad analizzare e quali sono le maggiori differenze tra loro.

MAGENTO vs. PRESTASHOP: quale preferire?

Andando a fare un confronto tra Prestahop e Magento ci accorgiamo che molti punti analizzati sono in comune, quello che cambia sono i dettagli che sono quisti specifici per tipologia di business:

  • Magento ha alle spalle una comunità di sviluppatori molto forte, ha infatti sul curriculum aziende con un grande fatturato, è inoltre il top in termini di flessibilità, espandibilità, e di possibilità offerte. Magento è una soluzione Enterprice, ovvero una soluzione per medio-grandi aziende, utilizzata da marchi molto famosi per vendita online. Questo perché Magento è il CMS di e-commerce migliore esistente al mondo. È il più affidabile, il più sicuro e soprattutto il più stabile. Vanta infatti il maggior numero di funzionalità che può avere un negozio online, può gestire fino a mezzo milioni di prodotti in tutta tranquillità e senza avere dei rallentamenti. Ci sono però degli aspetti negativi. Essendo una soluzione Enterprice level per grandi aziende, richiede lo sviluppo da parte di programmatori e web agency che siano esperti e specializzati in Magento. Da qui quindi ne derivano costi molti alti; infatti per godere di tutta le sue performances Magento necessita anche di server ed hosting molto efficienti.
  • Uno dei CMS che si pone come competitor è appunto Prestashop: è una di quelle piattaforme consigliate in particolare per tutte quelle piccole e medie imprese che vogliono sviluppare un e-commerce. Ciò perché Prestashop nasce proprio come e-commerce, e permette di sviluppare un negozio online sul medio e sul lungo termine. Permette di ottenere tutte le funzionalità di un e-commerce nell’immediato, ma soprattutto permette di poter integrare ulteriori personalizzazioni e funzionalità anche in futuro. Vanta una community molto ampia e robusta, sia a livello nazionale che internazionale; ciò garantisce la costante presenza di supporto tecnico e di plugin. L’apertura di un e-commerce con soluzione come Prestashop richiede comunque l’affiancamento di un programmatore esperto, che andrà a sviluppare le funzionalità e le personalizzazioni che si desiderano.Per quanto riguarda la gestione invece, il CMS Prestashop è molto semplice ed intuitivo, quindi potrà esser gestito anche dal proprietario stesso del negozio online avvalendosi di semplici accorgimenti reperibili sul web. Pur non avendo alcune funzionalità come blog, queste possono essere integrate tramite delle funzionalità aggiuntive e dei plugin.

Scegli la piattaforma in base al tipo di business

Quale quindi scegliere tra Magento e prestashop? Appare evidente, in base a quello detto fin ora che entrambe le piattaforme sono delle soluzioni efficienti. La scelta dipenderà dal tipo di attività che si vorrà a svolgere, dal budget disponibile, e dalla tipologia di azienda. Per piccole e medie imprese è sicuramente consigliata una soluzione come Prestashop per iniziare. I suoi punti forti sono l’immediata gestione e la semplicità. Si rende adatta per quelle aziende che non necessitano di particolari necessità. Invece per una grande azienda che ha un fatturato a sei zeri, che vuole sviluppare un proprio e-commerce Magento potrebbe risultare la soluzione migliore. Magento permette di scegliere tra una vasta gamma di personalizzazioni oltre ad innumerevoli funzioni.